Venerdì 15
maggio 2015. Per tanti una data come tante altre, anonima come tante altre.
Per noi, ex
Allievi Ufficiali del 108° corso A.U.C.(13/07-23/12/1982), sarà, invece, una
data
particolare,
una data che marchierà indelebilmente i nostri cuori.
L’orologio
segna quasi le nove del mattino, sono in automobile con mia figlia e mio
genero.
Siamo alla
testa di un corteo di non so’ quante auto, siciliani, pugliesi, toscani,
romagnoli,
piemontesi,
tutte le Regioni della nostra bella Italia rappresentate (peccato i Sardi, ma
erano idealmente con noi : tutti) .
Alcuni si sono
già incontrati dalla sera prima pernottando in quel di Manziana, di Bracciano ,
o nelle vicinanze e che si sono gustati una piccola anteprima di quello che li
aspettava il giorno dopo.
Tempo incerto:
ma si rileverà ottimale per il resto della giornata.
Imprevisti: il
passagio sulla Cassia della carovana del Giro d’Italia ed il crollo del ponte
c/o la stazione proprio di Cesano, che ci costringe un po’ tutti a percorsi
alternativi.
Approffitto per
fare un salto a rivedere la Stazione di Cesano: da lì 33 anni prima iniziò la
nostra “favola”: non vi nascondo che via via che ci avvicinavamo mi sembrava di
essere come lo scolaretto al primo giorno di scuola.
Ecco,
arriviamo alla stazione e subito notiamo il cambiamento. Accipicchia che
stazione!
Ricordavo una
casupola bruciata dal sole ed un unico binario e adesso mi ritrovo una stazione
metropolitana con tanto di scale mobili, passaggi sotterranei e tre o quattro
binari!
Risaliamo in
macchina e percorriamo lentamente il Viale della Stazione, tante volte percorso
a piedi, spesso di corsa, quando andavamo in libera uscita e la sera dovevamo
rientrare in tempo per il contrappello.
Notiamo la
forte urbanizzazione avvenuta dove prima era aperta campagna, adesso Cesano è,
a tutti gli effetti, periferia della grande Caput Mundi, tant’é che è zona
urbanistica 20N del Municipio Roma XV : ha cambiato pure il CAP (da 00064 a 00123).
Lentamente, ma
decisamente ci avviciniamo per l’incontro con gli ex colleghi venuti da tutta
Italia.
Vediamo in
lontananza un assembramento di persone: “Eccoli! Eccoli! Sono loro!” .
Sì, amici del
108°, siamo arrivati, siamo di nuovo insieme!
Ragazzi, per
un buon quarto d’ora non ci capisco più niente, abbracci, baci, pacche sulla
spalla, tutto questo cercando di dare un nome al volto che si presenta davanti
di volta in volta, mi sembra di essere ubriaco, ebbro di una gioia per tanto
tempo agognata nelle mie notti insonni.
In mezzo agli
ex colleghi di corso ci sono alcuni “infiltrati”, invitati per
questa grande occasione.
Sono i nostri
ex comandanti di plotone che, simpaticamente e piacevolmente, hanno accettato
il nostro invito a festeggiare assieme a noi questo Raduno, sarà una buona
opportunità per poterli sfottere senza paura di ricevere una punizione!
Compreso udite .. udite il Generale Panarese da poco in meritata quescienza
(vanno a lui i miei ringraziamenti personali per la bella dedica sul libro sui
suoi “bersaglieri” che mi ha voluto gentilmente omaggiare).
Cari
Sottotenenti della 5^e 6^ compagnia ,Claudio Bianchini, Aldo Grillo, Michele
Mazza da questo benedetto giorno, noi, i vostri ex allievi, vi concediamo “Ad honorem”
la
stelletta del 108° corso!
Ve la siete
ampiamente guadagnata oggi, partecipando e gioendo con noi a questa particolare
festa.
E’ già
arrivata l’ora per entrare in caserma: ci dirigiamo verso i cancelli della
Scuola di Fanteria, ci attendono due Ufficiali massici , di cui uno il Ten.
Col. Di Carluccio.
L’altro
Ufficiale che viene a darci il benvenuto è il Ten. Col. Colameo, si signori:
proprio lui:
Massimo
Colameo giovane sottotenente allora comandante del primo plotone della sesta
compagnia.
Abbracci, baci, qualche lacrimuccia.
Gli Ufficiali
ci spiegano brevemente come si susseguiranno le fasi della cerimonia in onore
ai commilitoni deceduti nella sala cinema dove quel 13 luglio 1982 fummo
inizialmente parcheggiati per le prime pratiche di inquadramento.
Approfitto del
luogo e del fatto che siamo tutti riuniti per ringraziare, tramite i due
Ufficiali
presenti, la
Scuola che ci ha concesso il permesso di accedere e visitare la nostra vecchia
caserma.
Con
l’occasione il sottoscritto a nome di tutti i partecipanti lascia nelle mani
del Capo di Stato Maggiore una fine maiolica /crest alla quale un po’ tutti
abbiamo partecipato alla sua creazione.
Per
l’occasione ci è sembrato giusto e doveroso ricordare coloro che non sono più
tra noi, una corona con la scritta “Ai caduti di tutte le guerre : 108° corso
A.U.C. - 1982”
è
pronta per essere deposta sotto la grande statua del Piazzale del Fante.
Ci rechiamo al
Piazzale del Fante.
Maurizio
Mariani e Antonio Natoli si offrono per portare la corona, io starò dietro,
distanziato di qualche passo e sulle note dell’Inno del Piave ci dirigiamo
verso la statua del fante che campeggia sul piazzale.
Un picchetto
d’onore armato, formato da uomini e donne, ci aspetta per rendere gli onori ai
compagni che
non sono più fra noi.
Tutti i nostri
colleghi si dispongono in riga per compagnie , e i nostri ex sottoufficiali di
allora prendono il comando: Aldo Grillo per la sesta, Michele Mazza per la
quinta e Claudio Bianchini per la quarta guardano con rispettoso ed emozionato
silenzio il passaggio della corona che viene deposta ai piedi della statua.
Un ordine
secco viene impartito: “Presentat-arm! Onore ai caduti!” e nell’aria
risuonano le
struggenti
note di un “silenzio” che ci porta sino alle lacrime.
In quel
momento, dentro le nostre menti, rimbombano richiamati da Bruno Palermo le voci
distinte
dal:
“Allievo
Ufficiale Corrado Casinovi: PRESENTE!”;
“Allievo
Ufficiale Claudio Gismondi: PRESENTE!”;
“Allievo
Ufficiale Alessandro Maiozzi: PRESENTE!”;
“Allievo
Ufficiale Massimo Sagnelli: PRESENTE!”;
“Allievo
Ufficiale Luciano Tavarnesi: PRESENTE!”;
“Allievo
Ufficiale Cesare Cefaratti: PRESENTE!”;
“Allievo
Ufficiale Paolo Pagliaro: PRESENTE!”;
“Allievo
Ufficiale Marco Pazzaglia: PRESENTE!”;
“Allievo
Ufficiale Marcello Pizzo: PRESENTE!”;
“Allievo
Ufficiale Luca Russo: PRESENTE!”;
“Allievo
Ufficiale Antonio Sgrò: PRESENTE!”;
“Allievo
Ufficiale Costantino Ciurlia: PRESENTE!”;
“Allievo
Ufficiale Maurizio Gustinelli: PRESENTE!”;
“Allievo
Ufficiale Francesco Barbieri: PRESENTE!”;
“Allievo
Ufficiale Loris Rigatelli: PRESENTE!”;
“S. Tenente
Salvatore Nicotra: PRESENTE!”;
Sì, cari amici
, da oggi e per sempre sarete comunque con noi, marcerete con noi, mangerete
con noi, cazzeggierete con noi, come ai bei vecchi tempi.
Altro che
stellette! Vi siete guadagnati tutte le stelle del firmamento!
Un applauso
liberatorio esplode alla fine della cerimonia e ci riuniamo sotto la statua e
attorno alla corona per una foto ricordo.
Poi ci
dirigiamo verso il Sacrario di cui non ricordavo completamente l’esistenza e,
quindi, diventa per me e per tanti altri motivo di scoperta.
All’interno,
oltre alle diverse armi, troviamo pure dei ricordi legati a coloro che hanno
perso la vita in guerra o, comunque, in operazioni militari all’estero.
Continuiamo il
nostro pellegrinaggio e salendo ancora un po’ arriviamo al Piazzale XXIV
maggio, sede del nostro meraviglioso ed indimenticabile giuramento.
Diamo
un’occhiata alle tribune e i nostri pensieri non possono non andare ai nostri
familiari presenti quel giorno, quei familiari che ricordano ancora oggi la
grande emozione di quell’eccezionale evento.
Proseguendo
con un fuoriprogramma inaspettato, ma del quale non smetteremo mai di
ringraziare la Scuola, ci dirigiamo ogni gruppo, alla propria compagnia di
appartenenza, ed “attaccandola” alle spalle, ecco la mitica VI, col suo
piazzale che guarda i 4 hangar dove alloggiavamo allora .
Quante volte,
tornando dalle libere uscite, col magone nell’animo, con gli occhi ancora
luccicanti delle luci notturne della città capitolina, imboccavamo i corridoi
per arrivare in tempo al contrappello?
Quante volte
abbiamo attraversato quei lunghi corridoi che ci portavano alle nostre
camerate, ormai diventate le nostre dimore per cinque mesi?
Quante volte
ci buttavamo sulle brande restando per ore a guardare il soffitto di quella
stanza condivisa con altri amici?
E quante
volte, nel silenzio e nella penombra, le lacrime hanno solcato il nostro viso
pensando alle
persone care
più lontane?
Sicuramente
tante volte, ma mai, in quei momenti, avremmo lontanamente immaginato che un giorno,
lontano, avremmo addirittura rimpianto tutto ciò!
Sempre guidati
dai due Ufficiali, imbocchiamo il viale che porta alla caserma Tommaso Monti , sede
del 1° Battaglione A.U.C. ed ivi giunti saliamo con grande emozione la
scalinata d’ingresso.
Ci concediamo
una pausa e ci togliamo uno sfizio dopo ben 33 anni: entrare al Circolo Ufficiali!
Proseguiamo
all’interno per vedere le camere oggi e paragonarle a quelle di allora, che
erano camerate e non camere : una soldatessa ci fa ricordare il “cubo” : niente
a che fare col nostro, “perfetto” dal primo giorno.
Tornati sulla
scalinata d’ingresso ci disponiamo per un’altra foto ricordo, davanti a noi,
come di consueto, si mettono i nostri ex Ufficiali.
E poi prima di
lasciare la caserma via a rivedere “le torri di ardimento”, il percorso CAGSM
il nostro “giochi senza frontiere”.
Si è fatta ora
di pranzo e ci dirigiamo verso l’uscita, sul viale si sentono i nostri passi,
mentre i nostri sguardi si girano intorno cercando di fissare nelle nostre
menti ogni angolo recondito di quei luoghi a noi cari.
Guardo per un
istante indietro, le torri di ardimento, la Caserma Monti e un
groppo alla gola blocca un grido sul nascere: “Ciao Cesano! Arrivederci
Cesano!”.
No, no cari
amici, questa volta non è più il “Cesano Addio!” di 33 anni fa, questa volta
usciamo dalla Scuola di Fanteria consapevoli che ritorneremo ancora, fra un
anno, fra cinque anni, fra venticinque anni, non so quando, ma torneremo, è una
promessa!
Un corteo di
auto si dirige verso il luogo designato per il pranzo, ovvero verso Manziana
dove si trova il il Relais Villa Clodia, una Villa d’Epoca tra la natura e la
pace del lago di Bracciano, dove molti di noi hanno soggiornato sin dalla sera
precedente.
In uno
scenario meraviglioso, la stessa domina il lago di Bracciano dall’alto della
collina,
finalmente
ci ritroviamo tutti : peccato per le defezioni dell’ultimo momento di Pacini,
Di Carlo, Brunori, Loperfido, Bernardini : l’augurio è di rivederci quanto
prima, siete stati e sarete sempre
con noi.
In poche ore
quanti ricordi : sembrava che ci fossimo congedati quarantotto ore prima
Ci abbracciamo
commossi e non posso fare a meno di ringraziare tutti per essere presenti a
questa grande festa, a questa festa sognata e desiderata per tanto tempo.
E così via via
s’intrecciano duetti, trii, quartetti, cori da curva sud, le canzoni degli anni
’80 ci riportano indietro nel tempo, sembra quasi di stare al juke-box del bar
di fronte la caserma!
Quanti
ricordi!
Questi sono
aumentati rivedendo il pout-pourri di immagini di allora in “La mia favola – La
nostra favola” che il “Generale” Carlo ha costruito con l’aiuto del suo fidato
attendente/figlia Sara.
E lì sul
sottofondo musicale abbiamo raggiunto il culmine col finale di Renato Zero “I
migliori anni” dove le parole erano strozzate da una evidente commozione.
Trentatrè anni
sono spazzati via, cancellati in un attimo: sappiamo solo che siamo quelli del
108° e
tanto ci basta!
E viene il
momento della torta sapientemente allestita dal catering di Villa Clodia con
sopra
riportato il
logo della Scuola di Fanteria: come in una sorta di blocco, non volevamo intaccare
quella splendida decorazione anche se poi alla fine la bocca ha avuto il
sopravvento sugli occhi.
E’ arrivato
così il momento del ringraziamento a tutti da parte del “Generale “ Carlo (il
testo intero lo avete letto già nell’apertura di questa mia) e come in una
sorta di contrappello ho avuto il piacere
di salutarVi e
ringraziarVi ad uno ad uno, rilasciandoVi un mio personale “papiro ricordo” a
suggello della
splendida giornata.
E’ il momento
dei lucciconi, degli abbracci e baci, delle promesse a rivedersi con scadenze
sicuramente
più brevi dei trentatrè anni!
E’ il momento
più bello e più brutto allo stesso tempo.
E’ bello
perché si ha la conferma che ci vogliamo bene come non lo abbiamo mai creduto
in passato.
E’ brutto
perché non ci si vorrebbe staccare mai, alla fine ci rendiamo conto che un solo
giorno è stato poco tempo, troppo poco.
Approfitto di
queste righe per lanciare un appello a tutti i compagni del 108° sparsi per
l’Italia, e quando dico 108° intendo dire tutti quelli che al pari di noi hanno
fatto il corso dal luglio a dicembre dell’82 .
Facciamo sì che
questo 108° diventi un marchio distintivo per tutti coloro che se ne sono fregiati
partecipandovi, facciamo sì che ognuno di noi possa sempre dire con fierezza: “Io sono
un Allievo Ufficiale del 108° corso della Scuola di Fanteria di Cesano!”.
AD MAJORA SEMPER
3 commenti:
Carissimi colleghi,mi chiamo Angelo Dibello pugliese residente a Monopoli (Ba) ex auc del 108
corso 6 compagni falchi comandata dal capitano falcone
Vedendo il filmato del vostro incontro a Cesano mi sono commosso e decisamente ho rivisto passare davanti quei splendidi momenti vissuti con voi.Dopo il corso sono stato destinato al 62°btg motorizzato Aosta in Sicilia e piu precisamente a Catania.
Qualora doveste riprogrammare un rimpatrio sarei orgoglioso di parteciparvi.Con grande stima ed affetto Tenente Angelo Dibello in congedo
Buongiorno a tutti, mi chiamo Carlo Reali, ex AUC del 108 corso a Cesano, IV Tobruk.
sono stato contattato da Carlo Bastianelli via messenger, e così ho potuto vedere il Vostro incontro dopo 33 anni! Purtroppo io non ho potuto finire il corso per problemi di salute, ma vedendo il video mi sono emozionato, ricordando il breve periodo trascorso con Voi. qualora decideste di ripetere la bellissima reimpatriata, sarei felice ed onorato di potervi partecipare. il mio cell è: 3355282260.
Contattatemi.
Grazie
Capitano Rodolfo Nencioni in congedo.
La data del nostro anniversario si avvicina, i ricordi sono un pò sfumati nel tempo ma sempre vivi sottopelle, l'emozione è sempre lì...a testimoniare l'enorme importanza che questa tappa ha rappresentato e con essa i susseguenti 10 mese da ufficiale !!!
Spero che presto potremo riunirci ed è un grandissimo peccato non farlo quest'anno z sarebbe stato speciale.
Ci ritroveremo appena possibile e sarà una gioia immensa parteciparvi.
Con affetto sparso alle varie compagnie, vi saluta l'allievo ufficiale Rodolfo Nencioni di Empoli ( Firenze )
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