Ripetendo l'incontro biennale, ormai diventato triennale, ci siamo ritrovati lo scorso 8 novembre presso l'agriturismo Al Capretto di San Vendemiano, la proposta avanzata dal nostro istruttore del 108°corso AUC Rolando Stanghellini ha subito trovato facile esca, e nel men che non si dica Dario Tomasella ha contattato Nicola Basso e tutti gli altri, il rigraziamento sentito va innanzitutto a loro, io poi mi sono interessato a trovare un luogo che rispondesse alle caratteristiche chieste da alcuni di voi, cioè che fosse equamente distante fra tutte le zone di residenza e vicino ad un'uscita autostradale, l'esito da quel che mi sembredalle vostre impressioni mi pare sia stato buono, reso ancora più positivo e gradevole da una splendida e calda giornata che non sembrava di novembre ma bensì di qualchè mese fa. Alcuni di noi, precisamente Dario Tomasella, Dario Lodes, Marcello Pozzar, Franco Giacomin, Luigi Da Re ed io, si sono ritrovati presso un caffè di San Vendemiano ed abbiamo avuto molto di scambiare piacevolmente quattro chiacchiere, a loro si sono poi aggregati i vicentini ma data l'ora avanzata ci siamo avviati tutti verso l'agriturismo.
Questi sono i nomi dei partecipanti:
01. Rolando Stanghellini
02. Dario Tomasella
03. Dario Lodes
04. Andrea Polo
05. Franco Giacomin
06. Giovanni Zotta
07. Mirco Iannone
08. Andrea Simoni
09. Luigi Da Re
10. Nicola Basso
11. Marco Petrin
12. Fabrizio Bellucco
13. Mirco Sarto
14. Paolo Codella
15. Franco Meneghin
16. Giampiero Botteon
17. Oscar Caputo
18. Giuseppe Plescia
19. Tiziano Pozzato
20. Marcello Pozzar
All'inizio del pranzo è stato fatto un breve ricordo da parte di Lodes di Loris Rigatelli, il gigante buono e bestemmione che ci ha lasciato 3 anni fa ed è stato fatto un minuto di raccoglimento in sua memoria.
Non voglio aggiungere altre parole, ringrazio tutti voi per la partecipazione augurandomi come le altre volte che chi non è mai venuto possa "ravvedersi" in futuro, il sogno sarebbe quello di ritrovarci una volta almeno tutti insieme, mettendo da parte eventuali vecchi rancori, ruggini e timori che possono frenare chi dopo tanto tempo ritiene di non aver nulla da dire o da ricordare, chi è stato preso da questi dubbi e poi ha partecipato a qualcuno dei raduni si è subito ravveduto ed ora è il primo a sollecitare nuovi incontri rendendosi conto che non bisogna certo aver paura del nostro passato, l'incognita che semmai deve preoccuparsci è il futuro, proprio per questo faccio mio il motto di Gandhi : "Vivi come se dovessi morire domani. Impara come se dovessi vivere per sempre " occasioni di imparare ce ne sono sempre e l'amicizia ritengo sia una di queste, mantenerla viva e sempre accesa fra di noi è e dovrebbe essere una priorità da anteporre a molte altre.
Un abbraccio a tutti
Gianpietro
mercoledì 11 novembre 2015
venerdì 29 maggio 2015
RICORDO DI CESANO
VIDEO CESANO
Venerdì 15
maggio 2015. Per tanti una data come tante altre, anonima come tante altre.
Per noi, ex
Allievi Ufficiali del 108° corso A.U.C.(13/07-23/12/1982), sarà, invece, una
data
particolare,
una data che marchierà indelebilmente i nostri cuori.
L’orologio
segna quasi le nove del mattino, sono in automobile con mia figlia e mio
genero.
Siamo alla
testa di un corteo di non so’ quante auto, siciliani, pugliesi, toscani,
romagnoli,
piemontesi,
tutte le Regioni della nostra bella Italia rappresentate (peccato i Sardi, ma
erano idealmente con noi : tutti) .
Alcuni si sono
già incontrati dalla sera prima pernottando in quel di Manziana, di Bracciano ,
o nelle vicinanze e che si sono gustati una piccola anteprima di quello che li
aspettava il giorno dopo.
Tempo incerto:
ma si rileverà ottimale per il resto della giornata.
Imprevisti: il
passagio sulla Cassia della carovana del Giro d’Italia ed il crollo del ponte
c/o la stazione proprio di Cesano, che ci costringe un po’ tutti a percorsi
alternativi.
Approffitto per
fare un salto a rivedere la Stazione di Cesano: da lì 33 anni prima iniziò la
nostra “favola”: non vi nascondo che via via che ci avvicinavamo mi sembrava di
essere come lo scolaretto al primo giorno di scuola.
Ecco,
arriviamo alla stazione e subito notiamo il cambiamento. Accipicchia che
stazione!
Ricordavo una
casupola bruciata dal sole ed un unico binario e adesso mi ritrovo una stazione
metropolitana con tanto di scale mobili, passaggi sotterranei e tre o quattro
binari!
Risaliamo in
macchina e percorriamo lentamente il Viale della Stazione, tante volte percorso
a piedi, spesso di corsa, quando andavamo in libera uscita e la sera dovevamo
rientrare in tempo per il contrappello.
Notiamo la
forte urbanizzazione avvenuta dove prima era aperta campagna, adesso Cesano è,
a tutti gli effetti, periferia della grande Caput Mundi, tant’é che è zona
urbanistica 20N del Municipio Roma XV : ha cambiato pure il CAP (da 00064 a 00123).
Lentamente, ma
decisamente ci avviciniamo per l’incontro con gli ex colleghi venuti da tutta
Italia.
Vediamo in
lontananza un assembramento di persone: “Eccoli! Eccoli! Sono loro!” .
Sì, amici del
108°, siamo arrivati, siamo di nuovo insieme!
Ragazzi, per
un buon quarto d’ora non ci capisco più niente, abbracci, baci, pacche sulla
spalla, tutto questo cercando di dare un nome al volto che si presenta davanti
di volta in volta, mi sembra di essere ubriaco, ebbro di una gioia per tanto
tempo agognata nelle mie notti insonni.
In mezzo agli
ex colleghi di corso ci sono alcuni “infiltrati”, invitati per
questa grande occasione.
Sono i nostri
ex comandanti di plotone che, simpaticamente e piacevolmente, hanno accettato
il nostro invito a festeggiare assieme a noi questo Raduno, sarà una buona
opportunità per poterli sfottere senza paura di ricevere una punizione!
Compreso udite .. udite il Generale Panarese da poco in meritata quescienza
(vanno a lui i miei ringraziamenti personali per la bella dedica sul libro sui
suoi “bersaglieri” che mi ha voluto gentilmente omaggiare).
Cari
Sottotenenti della 5^e 6^ compagnia ,Claudio Bianchini, Aldo Grillo, Michele
Mazza da questo benedetto giorno, noi, i vostri ex allievi, vi concediamo “Ad honorem”
la
stelletta del 108° corso!
Ve la siete
ampiamente guadagnata oggi, partecipando e gioendo con noi a questa particolare
festa.
E’ già
arrivata l’ora per entrare in caserma: ci dirigiamo verso i cancelli della
Scuola di Fanteria, ci attendono due Ufficiali massici , di cui uno il Ten.
Col. Di Carluccio.
L’altro
Ufficiale che viene a darci il benvenuto è il Ten. Col. Colameo, si signori:
proprio lui:
Massimo
Colameo giovane sottotenente allora comandante del primo plotone della sesta
compagnia.
Abbracci, baci, qualche lacrimuccia.
Gli Ufficiali
ci spiegano brevemente come si susseguiranno le fasi della cerimonia in onore
ai commilitoni deceduti nella sala cinema dove quel 13 luglio 1982 fummo
inizialmente parcheggiati per le prime pratiche di inquadramento.
Approfitto del
luogo e del fatto che siamo tutti riuniti per ringraziare, tramite i due
Ufficiali
presenti, la
Scuola che ci ha concesso il permesso di accedere e visitare la nostra vecchia
caserma.
Con
l’occasione il sottoscritto a nome di tutti i partecipanti lascia nelle mani
del Capo di Stato Maggiore una fine maiolica /crest alla quale un po’ tutti
abbiamo partecipato alla sua creazione.
Per
l’occasione ci è sembrato giusto e doveroso ricordare coloro che non sono più
tra noi, una corona con la scritta “Ai caduti di tutte le guerre : 108° corso
A.U.C. - 1982”
è
pronta per essere deposta sotto la grande statua del Piazzale del Fante.
Ci rechiamo al
Piazzale del Fante.
Maurizio
Mariani e Antonio Natoli si offrono per portare la corona, io starò dietro,
distanziato di qualche passo e sulle note dell’Inno del Piave ci dirigiamo
verso la statua del fante che campeggia sul piazzale.
Un picchetto
d’onore armato, formato da uomini e donne, ci aspetta per rendere gli onori ai
compagni che
non sono più fra noi.
Tutti i nostri
colleghi si dispongono in riga per compagnie , e i nostri ex sottoufficiali di
allora prendono il comando: Aldo Grillo per la sesta, Michele Mazza per la
quinta e Claudio Bianchini per la quarta guardano con rispettoso ed emozionato
silenzio il passaggio della corona che viene deposta ai piedi della statua.
Un ordine
secco viene impartito: “Presentat-arm! Onore ai caduti!” e nell’aria
risuonano le
struggenti
note di un “silenzio” che ci porta sino alle lacrime.
In quel
momento, dentro le nostre menti, rimbombano richiamati da Bruno Palermo le voci
distinte
dal:
“Allievo
Ufficiale Corrado Casinovi: PRESENTE!”;
“Allievo
Ufficiale Claudio Gismondi: PRESENTE!”;
“Allievo
Ufficiale Alessandro Maiozzi: PRESENTE!”;
“Allievo
Ufficiale Massimo Sagnelli: PRESENTE!”;
“Allievo
Ufficiale Luciano Tavarnesi: PRESENTE!”;
“Allievo
Ufficiale Cesare Cefaratti: PRESENTE!”;
“Allievo
Ufficiale Paolo Pagliaro: PRESENTE!”;
“Allievo
Ufficiale Marco Pazzaglia: PRESENTE!”;
“Allievo
Ufficiale Marcello Pizzo: PRESENTE!”;
“Allievo
Ufficiale Luca Russo: PRESENTE!”;
“Allievo
Ufficiale Antonio Sgrò: PRESENTE!”;
“Allievo
Ufficiale Costantino Ciurlia: PRESENTE!”;
“Allievo
Ufficiale Maurizio Gustinelli: PRESENTE!”;
“Allievo
Ufficiale Francesco Barbieri: PRESENTE!”;
“Allievo
Ufficiale Loris Rigatelli: PRESENTE!”;
“S. Tenente
Salvatore Nicotra: PRESENTE!”;
Sì, cari amici
, da oggi e per sempre sarete comunque con noi, marcerete con noi, mangerete
con noi, cazzeggierete con noi, come ai bei vecchi tempi.
Altro che
stellette! Vi siete guadagnati tutte le stelle del firmamento!
Un applauso
liberatorio esplode alla fine della cerimonia e ci riuniamo sotto la statua e
attorno alla corona per una foto ricordo.
Poi ci
dirigiamo verso il Sacrario di cui non ricordavo completamente l’esistenza e,
quindi, diventa per me e per tanti altri motivo di scoperta.
All’interno,
oltre alle diverse armi, troviamo pure dei ricordi legati a coloro che hanno
perso la vita in guerra o, comunque, in operazioni militari all’estero.
Continuiamo il
nostro pellegrinaggio e salendo ancora un po’ arriviamo al Piazzale XXIV
maggio, sede del nostro meraviglioso ed indimenticabile giuramento.
Diamo
un’occhiata alle tribune e i nostri pensieri non possono non andare ai nostri
familiari presenti quel giorno, quei familiari che ricordano ancora oggi la
grande emozione di quell’eccezionale evento.
Proseguendo
con un fuoriprogramma inaspettato, ma del quale non smetteremo mai di
ringraziare la Scuola, ci dirigiamo ogni gruppo, alla propria compagnia di
appartenenza, ed “attaccandola” alle spalle, ecco la mitica VI, col suo
piazzale che guarda i 4 hangar dove alloggiavamo allora .
Quante volte,
tornando dalle libere uscite, col magone nell’animo, con gli occhi ancora
luccicanti delle luci notturne della città capitolina, imboccavamo i corridoi
per arrivare in tempo al contrappello?
Quante volte
abbiamo attraversato quei lunghi corridoi che ci portavano alle nostre
camerate, ormai diventate le nostre dimore per cinque mesi?
Quante volte
ci buttavamo sulle brande restando per ore a guardare il soffitto di quella
stanza condivisa con altri amici?
E quante
volte, nel silenzio e nella penombra, le lacrime hanno solcato il nostro viso
pensando alle
persone care
più lontane?
Sicuramente
tante volte, ma mai, in quei momenti, avremmo lontanamente immaginato che un giorno,
lontano, avremmo addirittura rimpianto tutto ciò!
Sempre guidati
dai due Ufficiali, imbocchiamo il viale che porta alla caserma Tommaso Monti , sede
del 1° Battaglione A.U.C. ed ivi giunti saliamo con grande emozione la
scalinata d’ingresso.
Ci concediamo
una pausa e ci togliamo uno sfizio dopo ben 33 anni: entrare al Circolo Ufficiali!
Proseguiamo
all’interno per vedere le camere oggi e paragonarle a quelle di allora, che
erano camerate e non camere : una soldatessa ci fa ricordare il “cubo” : niente
a che fare col nostro, “perfetto” dal primo giorno.
Tornati sulla
scalinata d’ingresso ci disponiamo per un’altra foto ricordo, davanti a noi,
come di consueto, si mettono i nostri ex Ufficiali.
E poi prima di
lasciare la caserma via a rivedere “le torri di ardimento”, il percorso CAGSM
il nostro “giochi senza frontiere”.
Si è fatta ora
di pranzo e ci dirigiamo verso l’uscita, sul viale si sentono i nostri passi,
mentre i nostri sguardi si girano intorno cercando di fissare nelle nostre
menti ogni angolo recondito di quei luoghi a noi cari.
Guardo per un
istante indietro, le torri di ardimento, la Caserma Monti e un
groppo alla gola blocca un grido sul nascere: “Ciao Cesano! Arrivederci
Cesano!”.
No, no cari
amici, questa volta non è più il “Cesano Addio!” di 33 anni fa, questa volta
usciamo dalla Scuola di Fanteria consapevoli che ritorneremo ancora, fra un
anno, fra cinque anni, fra venticinque anni, non so quando, ma torneremo, è una
promessa!
Un corteo di
auto si dirige verso il luogo designato per il pranzo, ovvero verso Manziana
dove si trova il il Relais Villa Clodia, una Villa d’Epoca tra la natura e la
pace del lago di Bracciano, dove molti di noi hanno soggiornato sin dalla sera
precedente.
In uno
scenario meraviglioso, la stessa domina il lago di Bracciano dall’alto della
collina,
finalmente
ci ritroviamo tutti : peccato per le defezioni dell’ultimo momento di Pacini,
Di Carlo, Brunori, Loperfido, Bernardini : l’augurio è di rivederci quanto
prima, siete stati e sarete sempre
con noi.
In poche ore
quanti ricordi : sembrava che ci fossimo congedati quarantotto ore prima
Ci abbracciamo
commossi e non posso fare a meno di ringraziare tutti per essere presenti a
questa grande festa, a questa festa sognata e desiderata per tanto tempo.
E così via via
s’intrecciano duetti, trii, quartetti, cori da curva sud, le canzoni degli anni
’80 ci riportano indietro nel tempo, sembra quasi di stare al juke-box del bar
di fronte la caserma!
Quanti
ricordi!
Questi sono
aumentati rivedendo il pout-pourri di immagini di allora in “La mia favola – La
nostra favola” che il “Generale” Carlo ha costruito con l’aiuto del suo fidato
attendente/figlia Sara.
E lì sul
sottofondo musicale abbiamo raggiunto il culmine col finale di Renato Zero “I
migliori anni” dove le parole erano strozzate da una evidente commozione.
Trentatrè anni
sono spazzati via, cancellati in un attimo: sappiamo solo che siamo quelli del
108° e
tanto ci basta!
E viene il
momento della torta sapientemente allestita dal catering di Villa Clodia con
sopra
riportato il
logo della Scuola di Fanteria: come in una sorta di blocco, non volevamo intaccare
quella splendida decorazione anche se poi alla fine la bocca ha avuto il
sopravvento sugli occhi.
E’ arrivato
così il momento del ringraziamento a tutti da parte del “Generale “ Carlo (il
testo intero lo avete letto già nell’apertura di questa mia) e come in una
sorta di contrappello ho avuto il piacere
di salutarVi e
ringraziarVi ad uno ad uno, rilasciandoVi un mio personale “papiro ricordo” a
suggello della
splendida giornata.
E’ il momento
dei lucciconi, degli abbracci e baci, delle promesse a rivedersi con scadenze
sicuramente
più brevi dei trentatrè anni!
E’ il momento
più bello e più brutto allo stesso tempo.
E’ bello
perché si ha la conferma che ci vogliamo bene come non lo abbiamo mai creduto
in passato.
E’ brutto
perché non ci si vorrebbe staccare mai, alla fine ci rendiamo conto che un solo
giorno è stato poco tempo, troppo poco.
Approfitto di
queste righe per lanciare un appello a tutti i compagni del 108° sparsi per
l’Italia, e quando dico 108° intendo dire tutti quelli che al pari di noi hanno
fatto il corso dal luglio a dicembre dell’82 .
Facciamo sì che
questo 108° diventi un marchio distintivo per tutti coloro che se ne sono fregiati
partecipandovi, facciamo sì che ognuno di noi possa sempre dire con fierezza: “Io sono
un Allievo Ufficiale del 108° corso della Scuola di Fanteria di Cesano!”.
AD MAJORA SEMPER
giovedì 28 maggio 2015
LE EMOZIONI DI MARCELLO
Non si può non scrivere, esprimere, condividere o più semplicemente
esternare la o le emozioni che abbiamo vissuto nel rivedere i luoghi e i
commilitoni o più semplicemente i “ragazzi” con cui abbiamo trascorso un breve
periodo della nostra vita. Un periodo che, in modo indelebile, ha segnato tutti
noi per quanto si abbia faticato e sopportato per raggiungere un obbiettivo, che
molto ambito, si era rilevato più lontano di quanto mai io avessi pensato.
Molti hanno mostrato la loro emozione cercando di trattenerla, altri invece
non l’hanno “trattenuta” e altri ancora hanno ceduto quando meno se lo
aspettavano........è stato grande chi è riuscito a fare tutto questo, ma lui
dice invece che i bravi siamo stati noi! Sarà così? ...unica cosa sicura è che
senza la sua perseveranza e determinazione noi avremmo continuato da essere
quelli di ogni giorno e così avremmo perduto l’occasione di un “ bagno di
giovinezza” che il nostro caro Carlo ci ha saputo regalare!!!! E per Carlo...
hip hip hurrà, hip hip hurrà, hip hip hip hurrà, hurrà, hurrà!!!!!!!!!!!
Alla prossima, 40°? Rinnovo i saluti a voi tutti e un grande abbraccio al
fantastico 108 AUC!!!!!!
Marcello Pozzar 6^ Comp. 4 PL fanteria d’arresto.
RITROVO 108° CORSO AUC A CESANO DEL 15 MAGGIO 2015
Il 15 maggio scorso dopo 33 anni il 108° corso AUC si è ritrovato per commemorare i mesi trascorsi in quel di Cesano, alcuni fanti d'arresto della 6^ compagnia hanno partecipato alla iniziativa, io personalmente già da subito ho manifestato il mio diniego, più che altro per motivi personali, diciamo che noi come fanti d'arresto avevamo già sentito la necessità di ritrovarci e l'abbiamo fatto varie volte, questa iniziativa lodevole non fa altro che confermare e rinnovare quello spirito che ogni volta ci riempie di gioia e di emozione ner ricordare quel periodo della nostra esistenza.
Qui di seguito riporto quanto scritto dall'organizzatore e dai partecipanti.
Saluti
Gianpietro
Carissimi, Venerdì 15 maggio 2015. Per i più una data come tante altre, anonima come tante altre. Per noi, ex Allievi Ufficiali del 108° corso A.U.C.(13/07-23/12/1982), sarà, invece, una data particolare, una data che marchierà indelebilmente i nostri cuori. Mi ha impressionato la partecipazione di tanti venuti da tutta Italia, ansiosi di incontrarsi e rivivere insieme i mesi passati trentatre anni prima nella Scuola, nonostante la durezza di alcuni ricordi. Cesano è infatti un posto stupendo a vedersi, ampio, tutto immerso nel verde (a differenza di tante caserme senza alberi e con solo un cortile di cemento), ma viverci qualche mese da allievo è stata anche per me e per tutti un'esperienza traumatica, dove abbiamo sperimentato grandezze e miserie della vita militare. Questa, in particolare, è la giornata per ricordare una storia di 5 mesi che può apparire antica e/o anacronistica raffrontata al mondo di oggi, ma comunque altamente fantastica anche se si tratta di avvenimenti veri. Un'avventura che ci appare tuttora meravigliosa e che ci lascia ancora oggi, a volte, attoniti e a sorprenderci nel dire: "Possibile che sia successo questo? Eravamo proprio così ? Difficile raccontare questa storia della quale, più che il ricordo dei fatti concreti avvenuti, si conservano i rimpianti, le illusioni, gli affetti, conditi all'orgoglio ed alla consapevolezza di avere raggiunti e superati traguardi che sembravano irraggiungibili. Pronto sono Carlo Bastianelli un ex allievo del 108^ corso della Scuola di Cesano ricordate!? Sciolti i primi dubbi legati ad un fugace ricordo, vi siete consegnati ad un abbraccio telefonico caldissimo : tutti, indistintamente. Come invece ritrovando i contatti di alcuni mi risponde la moglie dicendomi che non è più tra noi. Mi si è aperta una voragine dalla quale non riuscivo a ritornare indietro e lei pur nell'immensa sofferenza che trasmetteva il suo tono di voce mi ha rincuorato "siete stati compagni in uno dei momenti più belli della sua vita" . Abbiamo aperto un contenitore di pensieri e sensazioni sia positive che negative, abbiamo rievocato fatti di vita che, essendo ormai molto lontani nel tempo, rappresentano un mondo che, sicuramente, si è inevitabilmente trasformato, con l'evolversi della società. Tanto si poteva fare o si sarebbe potuto fare, ma credetemi arrivare a questo oggi è stato piacevole ma anche estremamente faticoso : cosa fatta capo ha una decisione, buona o cattiva, è sempre meglio dà un lungo e logorante temporeggiamento, poiché una cosa, una volta fatta, si impone : quello che mi sento di dire che ho agito sempre nella massima trasparenza e serenità d'animo. Ringrazio innanzitutto la mia famiglia, mia moglie che mi ha dovuto sopportare con questi "garibaldini", mia figlia che mi ha supportato e sopportato informaticamente nel costruire "la mia favola, la nostra favola", Vi ringrazio comunque tutti, indistintamente, per la pazienza che avete avuto nei miei confronti opo avervi tediato con mail, elenchi, ricerca di fotografie, ma devo riconoscere che l'entusiasmo è sempre stato alto, sin dalla prima telefonata. In questi mesi mi avete fatto fare una carriera militare "folgorante" "rapida" mai vista a memoria d'uomo: ero partito un anno fa come Tenente di Fanteria (oramai a riposo), mi avete promosso recentemente a "Generale". Quei 5 mesi quanto ci hanno lasciato: non l'avrei mai pensato. Abbiamo voluto tutti, indistintamente una giornata come questa: molti di noi sono presenti con i familiari, con i figli : è vero tutti, e non dite che non è vero, vorremmo avere la vostra età ma oggi , a Voi purtroppo manca e mancherà quest'esperienza (allora odiata dai V/i padri) che ci ha traghettato dal porto di "ragazzi" a quello più importante di "uomini". Ricordo un celebre motto degli amici Bersaglieri: "Un Bersagliere ha sempre vent'anni!". Oggi come non mai mi rendo conto che noi tutti del 108°, anche se appesantiti nei corpi, seppur incanutiti dal tempo, siamo tutti nello spirito degli splendidi ventenni! Ecco quindi nel papiro/ricordo che mi sono permesso di fare per ognuno dei partecipanti la motivazione di questa giornata : "Corso di Giovinezza" perché nello spirito in fondo in fondo ci sentiamo ancora come Voi cari figli : "ragazzi", i "ragazzi del 108°".. Di cuore ancora a tutti Grazie e Ad majora semper Il Vostro Generale Dr. Carlo Bastianelli P.S. Sono assolutamente convinto che per chiunque è indispensabile, ogni tanto, rivivere il proprio passato, da cui alimentare il presente per poter programmare il futuro. La fiducia poi, che nel futuro ci aspettino situazioni migliori del passato, viene sostenuta unicamente dai ricordi migliori. Credo che una esperienza quale quella del 108° Corso AUC e i dieci mesi successivi, abbia il sapore della fortuna per tutti quelli che l'hanno vissuta. Tutti noi, tra l'altro, ormai cinquantacinque/sessantenni ne abbiamo di cose da raccontare gli uni agli altri sulla vita successiva a quel periodo di formazioneche indubbiamente ha inciso sulla nostra personalità con la quale abbiamo gestito la nostra esistenza . Quei ragazzi , non super, ma giovani qualunque, che hanno sempre avuto presente quelle parole incise nel marmo della Scuola di Fanteria: Fortior ex adversis resurgo Risorgo più forte dalle avversità Quei ragazzi eravamo noi e siamo noi tuttora! Carlo Bastianelli Cesano di Roma 15 Maggio 2015
Carissimi, Venerdì 15 maggio 2015. Per i più una data come tante altre, anonima come tante altre. Per noi, ex Allievi Ufficiali del 108° corso A.U.C.(13/07-23/12/1982), sarà, invece, una data particolare, una data che marchierà indelebilmente i nostri cuori. Mi ha impressionato la partecipazione di tanti venuti da tutta Italia, ansiosi di incontrarsi e rivivere insieme i mesi passati trentatre anni prima nella Scuola, nonostante la durezza di alcuni ricordi. Cesano è infatti un posto stupendo a vedersi, ampio, tutto immerso nel verde (a differenza di tante caserme senza alberi e con solo un cortile di cemento), ma viverci qualche mese da allievo è stata anche per me e per tutti un'esperienza traumatica, dove abbiamo sperimentato grandezze e miserie della vita militare. Questa, in particolare, è la giornata per ricordare una storia di 5 mesi che può apparire antica e/o anacronistica raffrontata al mondo di oggi, ma comunque altamente fantastica anche se si tratta di avvenimenti veri. Un'avventura che ci appare tuttora meravigliosa e che ci lascia ancora oggi, a volte, attoniti e a sorprenderci nel dire: "Possibile che sia successo questo? Eravamo proprio così ? Difficile raccontare questa storia della quale, più che il ricordo dei fatti concreti avvenuti, si conservano i rimpianti, le illusioni, gli affetti, conditi all'orgoglio ed alla consapevolezza di avere raggiunti e superati traguardi che sembravano irraggiungibili. Pronto sono Carlo Bastianelli un ex allievo del 108^ corso della Scuola di Cesano ricordate!? Sciolti i primi dubbi legati ad un fugace ricordo, vi siete consegnati ad un abbraccio telefonico caldissimo : tutti, indistintamente. Come invece ritrovando i contatti di alcuni mi risponde la moglie dicendomi che non è più tra noi. Mi si è aperta una voragine dalla quale non riuscivo a ritornare indietro e lei pur nell'immensa sofferenza che trasmetteva il suo tono di voce mi ha rincuorato "siete stati compagni in uno dei momenti più belli della sua vita" . Abbiamo aperto un contenitore di pensieri e sensazioni sia positive che negative, abbiamo rievocato fatti di vita che, essendo ormai molto lontani nel tempo, rappresentano un mondo che, sicuramente, si è inevitabilmente trasformato, con l'evolversi della società. Tanto si poteva fare o si sarebbe potuto fare, ma credetemi arrivare a questo oggi è stato piacevole ma anche estremamente faticoso : cosa fatta capo ha una decisione, buona o cattiva, è sempre meglio dà un lungo e logorante temporeggiamento, poiché una cosa, una volta fatta, si impone : quello che mi sento di dire che ho agito sempre nella massima trasparenza e serenità d'animo. Ringrazio innanzitutto la mia famiglia, mia moglie che mi ha dovuto sopportare con questi "garibaldini", mia figlia che mi ha supportato e sopportato informaticamente nel costruire "la mia favola, la nostra favola", Vi ringrazio comunque tutti, indistintamente, per la pazienza che avete avuto nei miei confronti opo avervi tediato con mail, elenchi, ricerca di fotografie, ma devo riconoscere che l'entusiasmo è sempre stato alto, sin dalla prima telefonata. In questi mesi mi avete fatto fare una carriera militare "folgorante" "rapida" mai vista a memoria d'uomo: ero partito un anno fa come Tenente di Fanteria (oramai a riposo), mi avete promosso recentemente a "Generale". Quei 5 mesi quanto ci hanno lasciato: non l'avrei mai pensato. Abbiamo voluto tutti, indistintamente una giornata come questa: molti di noi sono presenti con i familiari, con i figli : è vero tutti, e non dite che non è vero, vorremmo avere la vostra età ma oggi , a Voi purtroppo manca e mancherà quest'esperienza (allora odiata dai V/i padri) che ci ha traghettato dal porto di "ragazzi" a quello più importante di "uomini". Ricordo un celebre motto degli amici Bersaglieri: "Un Bersagliere ha sempre vent'anni!". Oggi come non mai mi rendo conto che noi tutti del 108°, anche se appesantiti nei corpi, seppur incanutiti dal tempo, siamo tutti nello spirito degli splendidi ventenni! Ecco quindi nel papiro/ricordo che mi sono permesso di fare per ognuno dei partecipanti la motivazione di questa giornata : "Corso di Giovinezza" perché nello spirito in fondo in fondo ci sentiamo ancora come Voi cari figli : "ragazzi", i "ragazzi del 108°".. Di cuore ancora a tutti Grazie e Ad majora semper Il Vostro Generale Dr. Carlo Bastianelli P.S. Sono assolutamente convinto che per chiunque è indispensabile, ogni tanto, rivivere il proprio passato, da cui alimentare il presente per poter programmare il futuro. La fiducia poi, che nel futuro ci aspettino situazioni migliori del passato, viene sostenuta unicamente dai ricordi migliori. Credo che una esperienza quale quella del 108° Corso AUC e i dieci mesi successivi, abbia il sapore della fortuna per tutti quelli che l'hanno vissuta. Tutti noi, tra l'altro, ormai cinquantacinque/sessantenni ne abbiamo di cose da raccontare gli uni agli altri sulla vita successiva a quel periodo di formazioneche indubbiamente ha inciso sulla nostra personalità con la quale abbiamo gestito la nostra esistenza . Quei ragazzi , non super, ma giovani qualunque, che hanno sempre avuto presente quelle parole incise nel marmo della Scuola di Fanteria: Fortior ex adversis resurgo Risorgo più forte dalle avversità Quei ragazzi eravamo noi e siamo noi tuttora! Carlo Bastianelli Cesano di Roma 15 Maggio 2015
martedì 12 marzo 2013
Mille fanti da tutta Italia in arrivo per il raduno
Cividale si prepara ad accogliere domenica l’evento giunto alla seconda edizione. Alla sfilata per le vie del centro anche il gruppo storico dei Cacciatori delle Alpi
CIVIDALE. Calata di fanti sulla cittadina ducale, domenica: drappelli militari da tutta Italia – le stime della vigilia annunciano un migliaio di presenze – daranno vita al secondo raduno nazionale degli uomini del 52° Alpi, del 59° Calabria, del 76° Napoli e del 120° Fornovo, promosso dalla sezione cividalese dell’Associazione nazionale del Fante (in collaborazione con l’Associazione nazionale ufficiali provenienti dal servizio attivo e l’Unione nazionale sottufficiali italiani) e patrocinato, oltre che dal Comune, da Provincia e Regione.
Ieri, in municipio, la presentazione del programma, che riempirà l’intera mattinata: apertura alle 9, con gli onori ai caduti presso il monumento di viale Marconi; alle 9.15 ammassamento in piazza Duomo e alle 9.30, nella stessa sede, inizio ufficiale della cerimonia con l’omaggio al gonfalone della città di Cividale – insignito di medaglia d’argento al valor militare – e al pluridecorato medagliere dell’Associazione nazionale del fante (il più “ricco” della penisola: 655 ori “singoli” e 88 di reggimento).
Successivamente, solenne alzabandiera, discorsi commemorativi e consegna della drappella al neo-costituito gruppo reggimentale 120° Fornovo. “Pausa ecclesiastica”, quindi – con la partecipazione dei soldati alla messa delle 10.30, in Duomo –, e poi grande corteo, con partenza da Borgo di Ponte: destinazione la caserma Francescatto, dove poco prima di mezzogiorno verrà deposta una corona d’alloro sulla lapide che commemora il 76° Napoli.
«Parteciperanno all’adunata – ha reso noto il presidente del sodalizio promotore, Carlo Dorigo, intervenuto dopo i presidenti dell’Unsi, maresciallo Domenico Frisone, e dell’Anupsa, generale Luciano Santoro, nonché di un portavoce dei Cacciatori delle Alpi, Ruggiero Mascolo – il comandante dell’Esercito del Friuli Venezia Giulia, generale di brigata Federico Maria Pellegatti (che passerà in rassegna le truppe), il Gruppo storico risorgimentale dei Cacciatori delle Alpi e i Grigioverdi del Carso, da Ronchi dei Legionari, che indosseranno le divise della prima guerra mondiale. Non solo: ci ha offerto la sua collaborazione anche il coro parrocchiale San Lorenzo di Rivignano, il quale accompagnerà la celebrazione eucaristica eseguendo canti di autori friulani.
Un ringraziamento sentito – ha concluso – all’amministrazione di Cividale, che riconoscendo l’importanza del ruolo rivestito, in città, dai fanti ha voluto appoggiare la nostra iniziativa». E non avrebbe potuto essere altrimenti, ha commentato l'assessore al turismo Daniela Bernardi, ricordando che fino a qualche decennio addietro erano ben cinque, in loco, le caserme che accoglievano reparti di fanteria. «Siamo certi – ha aggiunto – che la manifestazione replicherà il successo della prima esperienza».
GRUPPO REGGIMENTALE DEL 120° FORNOVO
Ragazzi,commilitoni tutti, Domenica 17/03/2013 a Cividale del Friuli ci sarà il 2° Raduno dei fanti e in quella occasione da noi cosi sentita ci sarà un momento molto particolare e importante per il nostro battaglione e cioè sarà consegnata la drappella del neo costituito gruppo reggimentale del 120° " Fornovo " parte integrante della sezione del fante di Cividale ma anche motivo di orgoglio e identificazione di coloro che in questo battaglione hanno prestato servizio, chi come fante, chi come ufficiale e sottufficiale. Saremo protagonisti in quella occasione e in altre , orgoglioso di tutto ciò ! PIU' FORTE DEL DESTINO !!
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